Utilizzo armi da lancio
 

 
Premessa:
Occorrono tre azioni per scoccare una freccia con l'arco.
Occorrono tre azioni per scoccare un dardo con la balestra.

ARCO:
Il legno per l'arco è il tasso o il frassino, per le frecce è il pioppo, l’arco può essere di altezza variabile tra i 150 e i 160 cm e ha un raggio d'azione massimo di circa 200 metri.

Composizione dell'arco:

Corda: costituita da 12-16 fili intrecciati tra loro.
Impugnatura: a volte avvolta con della pelle per facilitare la presa.
Nocche: le sedi dove si inseriscono gli occhielli della corda.
Flettenti: Le estremità dell'arco. Al momento di tirare la corda vengono posti in trazione, per poi essere rilasciati e "chiudersi" al momento dello scocco. Più questo movimento è rapido, maggiore sarà la potenza della freccia.

Le Frecce:
Sono suddivise nella punta, nella cocca (la parte posteriore), nell'asta (parte centrale in legno) e nell'impennata, ove si trovano, appunto, le penne e che viene posta sulla cocca.

Tiro:
La tecnica di tiro è composta da quattro fasi:

POSIZIONE
Il primo punto è, quando ci si accinge a tirare, l'assumere una posizione dei piedi ed un'impostazione tale da esser sia elegante a vedersi che efficace da usarsi. Un piede non deve essere posto troppo lontano dall'altro, per evitare di trovarsi troppo in basso, il che è sconveniente, né tuttavia i piedi devono stare troppo vicini, onde evitare di starsene troppo diritti in piedi, poiché in tal modo un uomo né userà bene la sua forza, né tuttavia rimarrà stabile.
INCOCCO
L'incoccare bene è il punto più facile di tutto, ed in ciò non vi è scaltrezza, ma solo diligente attenzione nel sistemar la freccia né troppo alta e né troppo bassa, ma diritta e perpendicolare all'arco.
TRAZIONE
La corda normalmente deve essere tesa fino alla punta del naso, ma se si necessita di maggiore potenza al colpo o di coprire distanze più ampie allora la corda deve essere tesa fino all’orecchio.
MANTENIMENTO
Il mantenimento della trazione (al punto d'ancoraggio al volto) non deve esser protratto a lungo, poiché ciò mette l'arco in pericolo ed inoltre rovina il rilascio; esso deve essere breve al punto che possa esser meglio percepito nella mente quando si verifica, piuttosto che visto ad occhio nudo quando si esegue.
RILASCIO
Lo sgancio (scocco), deve essere molto simile. Così rapido e secco da esser privo di ogni intralcio; così dolce e gentile da far volare la freccia.

Esempio di lancio:

Turno 1
+ Prende arco e freccia.
Turno 2
+ Incocca e tende a metà (arco basso).
Turno 3
+ Tira la corda fin sotto l'occhio e puntare il bersaglio (indicare sempre la parte del bersaglio che si mira, testa, cuore o arti) e SCOCCA (indicare sempre in maiuscolo).

Per i tiri in serie i turni si riducono a due:

Turno 1
+ Prende la freccia, incocca e tende a metà (arco basso).
Turno 2
+ Tira la corda fin sotto l'occhio e puntare il bersaglio (indicare sempre la parte del bersaglio che si mira, testa, cuore o arti) e SCOCCA (indicare sempre in maiuscolo).
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BALESTRA:
La maggior parte delle balestre medievali avevano una potenza media di 45 chilogrammi, circa, ma con l'introduzione dell'arco in acciaio, furono costruite balestre in grado di sviluppare una potenza di oltre 500 chilogrammi con una gittata utile di oltre 450 metri.

Composizione della Balestra:

Staffa: Elemento in ferro d'appoggio a terra durante la fase di caricamento e punto d'appoggio sul banco al momento del tiro. Esso è posto all'estremità anteriore della Balestra.
Tirante: E' il collegamento in ferro tra la staffa, l'arco ed il teniere.
Teniere: Da una trave di legno sagomata di noce nazionale stagionato parte il lavoro di incastro per ottenere la struttura portante della balestra. L'opera di precisione a scalpello deve ottenere l'incastro per le piastre, la leva di scatto, le scatola sede della noce e tutti gli altri elementi della balestra. Una volta terminata la parte tecnica il teniere viene nobilitato ed aggraziato da intagli che personalizzano l'oggetto sino a renderlo unico e prezioso.
Arco: La parte più importante della balestra, dalla sua perfezione dipende gran parte della precisione del tiro. La lavorazione dell'arco inizia da un tondino d'acciaio armonico, attraverso la forgiatura al maglio si ottiene, una barra grezza che dopo una rettifica assume la geometria definitiva. Con la sagomatura viene incurvato l'arco che dopo la saldatura degli occhielli per agganciare le corde passa alla tempra e le successive lavorazioni.
Corda: In canapa, lino o cotone ritorto, con un numero di fili proporzionale alla potenza dell'arco, è l'elemento che trasmetta il moto al bolzone.
Leva di scatto, noce, sicura e puntamento: La leva di scatto sagomata è tornita secondo l'estetica del teniere e ne segue la sagoma, essa vincola la noce attraverso un puntone che impedisce la rotazione della noce stessa; basti pensare che in 2,5mm di contatto sopporta il carico di 14,5 quintali di spinta dell'arco. La noce, in bronzo all'alluminio, emerge parzialmente dalla piastra superiore ed alloggia sia la corda in tensione che l'estremità (culatta) della freccia. La leva di scatto, nella sua parte terminale, è vincolata a sua volta al teniere per mezzo di un ponticello su cui è alloggiato un meccanismo di sicurezza. La piastrina di tiro (padellino) e la diottra di mira sono gli elementi essenziali per il calcolo empirico dell'arco di parabola della freccia, indispensabile per il tiro tipico da "artiglieria".
Piastre: Di acciaio servono a contenere le tensioni e sollecitazioni dell'arco sulla meccanica della balestra, ovvero scaricano il legno dall'onere di sostenere la potenza dell'arco stesso. La piastra superiore è lavorata in modo da contenere la "volata" della freccia e la sede della noce. La piastra inferiore contiene la sede di innesto della leva di scatto. Le piastre laterali contengono gli elementi dello scatto. L'incisione delle piastre correda l'estetica parimenti all'intaglio del legno del teniere.
Martinetto: Composto di un ingranaggio ed un asta a cremagliera tramite il movimento rotatorio della manovella solleva la corda sino alla posizione di tiro. Per sollevare la corda il martinetto viene vincolato ad un punto fisso, posto a dietro la noce.
Frecce, dardi o bolzoni: Dardi o frecce - con 1,2,3, punte di ferro o tagli sulla punta ed alette di penna. Verretta - con punta a cono ed alette di penna. Quadrello - con 4 tagli sulla punta ed alette di penna. Verrettone - ad una sola punta ed alette di cuoio. Verrettone duro - con punta a piramide di tre facce con alette di cuoio leggermente girate per imprimere un senso rotatorio al proiettile. Pulzone o Bolzone - più grosso del verrettone, senza punta, con capocchia, da tirare con balestre pesanti.

Tiro:
La tecnica di tiro è composta da quattro fasi:

POSIZIONE
La balestra si differenzia essenzialmente dall’arco per il minor impegno di energie e di tempo per apprendere il suo uso rispetto all’arco,questo fu infatti uno dei motivi per cui ebbe un grande successo,a differenza del tiro con l’arco dunque non vi sono posture ben precise da assumere per effettuare il tiro,fondamentale infatti per l’uso della balestra è il semplice caricamento.
INSERIRE IL DARDO
La Balestra va tenuta avanti a se e orientata verso il basso durante il caricamento,il dardo va inserito nell’apposita scanalatura (l'alloggio del dardo è incavato e rinforzato in acciaio, per garantire una più agevole scivolata del dardo al momento di lancio) controllando che la parte finale del proiettile sia inserita correttamente, piedi quando possibile larghi come la larghezza delle spalle (come si sta più comodi).
La freccia viene "incoccata" ponendo la sua parte terminale (parallelamente spianata detto incocco) nella fresatura della noce e appoggiandola sulla fresatura della piastra lunga.
TENDERE LA CORDA
Una volta che si è sistemati per bene il dardo si va a mettere in tensione la corda,la corda di una balestra non può essere messa in tensione manualmente ma si deve effettuare tramite il martinetto solitamente tre giri completi sono sufficienti. Al centro dell'arco è fissato anello (a seconda della balestra), nel quale è possibile inserire parte del piede, questo per mantenere salda la balestra durante le operazioni di caricamento a terra.
Si effettua la carica dell'arco mediante il martinetto, e, quando la corda raggiunge la noce, la si blocca in posizione agendo poi sulla sicura sbloccandola solamente a fase di mira inoltrata. Una volta messa in tiro, la corda è trattenuta dal noce, chiamato cosi appunto per la forma somigliante ad una noce, noce che è in legno duro o metallo.
MIRARE E SCOCCARE
La balestra va tenuta con entrambe le mani e non permette di brandire una qualunque protezione Si solleva la balestra fino all’altezza della spalla posandovi sopra il calcio inquadrando il bersaglio e poi andando a far scattare la chiave si farà partire la verretta, è fondamentale usare tutte le dita sulla chiave!
Il dispositivo di mira è composto da un asta forata, detta diottra, ed un piattino con della plastilina nel quale vengono alloggiati i punti di mira, detto piastra di mira. La mira viene attuata inquadrando uno dei punti di mira sulla piastra attraverso una diottra e allineando la freccia al bersaglio. Per facilitare questa operazione sulla pancia della freccia viene istallato un chiodo.
I dardi lanciati dalle balestre, definiti "verrettoni", erano corte e tozze frecce che potevano raggiungere, se scagliate da balestre molto potenti, una distanza utile a parabola anche di 200 metri. Occorre però considerare che mentre la freccia dell’arco, per la sua struttura, risulta ancora efficace a questa distanza, perché nella fase discendente della parabola accumula energia e quindi impatta con forza sul bersaglio, il verrettone, essendo più tozzo e pesante, risulta efficace nel tiro teso, ma poi continuando la sua traiettoria perde sempre più energia.
Scoccato il dardo si dovrà provvedere a riportare la noce alla posizione iniziale, per poter accogliere ancora la corda per il tiro successivo mentre qualora il tiratore decidesse di non tirare più, dovrà portare la noce alla posizione di riposo.

Esempio di lancio:
Turno 1
+ Prende balestra e dardo.
Turno 2
+ Inserisce il dardo e tende la corda (arco basso).
Turno 3
+ Punta il bersaglio (indicare sempre la parte del bersaglio che si mira, testa, cuore o arti) e SCOCCA il dardo (indicare sempre in maiuscolo).

Per i tiri in serie i turni si riducono a due:

Turno 1
+ Prende il dardo, lo inserisce e tende la corda (arco basso).
Turno 2
+ Punta il bersaglio (indicare sempre la parte del bersaglio che si mira, testa, cuore o arti) e SCOCCA il dardo (indicare sempre in maiuscolo).
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Per entrambe le armi il lancio, una volta eseguiti i turni per scoccare la freccia/il dardo, riesce.

In assenza di master e, in ogni caso, per stimare i danni arrecati al bersaglio si lancerà un dado da 6:

1/2 - Colpo mancato.
3/4 - Bersaglio colpito debolmente o di striscio.
5/6 - Centro perfetto.