Elfi
 

 
Storia:

Detti i Primogeniti di Ilùvatar, gli Elfi furono il primo popolo ad abitare Arda. Creature immortali, non risentono del trascorrere del tempo. Alla loro morte, che può avvenire sono in modo violento, i loro spiriti non abbandonano il mondo ma si radunano nelle Aule di Mandos, ove attendono la fine dei giorni di Arda. Per le loro abilità innate, ritenute magiche, vennero inizialmente temuti dagli Uomini e considerati esseri soprannaturali.

Sin dal loro risveglio, gli Elfi furono dotati della capacità di pensare e di parlare; per tale motivo chiamarono sé stessi Quendi, ossia Coloro che sanno parlare. Vennero condotti in Valinor da Oromë affinchè potessero abitare quella terra con i Valar, ma alcuni di loro si persero durante il viaggio o rifiutarono di partire; questi vennero chiamati Avari ovvero i Riluttanti. Coloro che invece accettarono di seguire Oromë vennero chiamati Eldar o Popolo delle Stelle. Gli Eldar vissero a lungo in Valinor, fondando su permesso dei Valar un proprio reame. Dopo il falso pentimento di Melkor, questi persuase alcuni degli Eldar a volgersi contro i Valar. Fëanor, uno degli Eldar corrotti, rubò la luce dei Due Alberi sacri per forgiare tre magnifici gioielli, i Silmaril, che tanto male e dolore avrebbero arrecato in Arda nelle Ere seguenti. Ostilità cominciò a nascere tra gli Eldar fedeli ai Valar e quelli ormai corrotti, e fu così che le prime armi vennero forgiate in Valinor. In seguito alla sua vile opera e alla distruzione degli Alberi, Melkor riuscì a mettere Fëanor ed il suo popolo contro i Valar. Fëanor convinse i propri seguaci ad abbandonare Valinor per raggiungere la Terra di Mezzo. Iniziò così la diaspora degli Eldar, divisi tra coloro che rimasero nelle Terre Immortali e coloro che le abbandonarono. Questi ultimi si stabilirono nella Terra di Mezzo, ivi fondando dei reami e frammentandosi ulteriormente in numerosi popoli: Teleri, Sindar, Ñoldor. Tuttavia non caddero più sotto l’egida dell’Oscuro Sire, divenendo i più strenui oppositori di Morgoth prima e di Sauron poi.
A causa dei Silmaril, molte guerre vennero combattute dagli Elfi; la più significativa per le conseguenze che ebbe in seguito fu quella contro i Nani, che provocò la lunga ostilità tra le due stirpi.
Nel corso degli ultimi anni della Terza Era, gli Elfi iniziarono ad intraprendere una sorta di viaggio di ritorno, imbarcandosi verso Valinor ed abbandonando la Terra di Mezzo, troppo corrotta dall’Oscuro Potere per continuare ad abitarvi. Nella Quarta Era, pochi sono ormai gli Elfi ancora sparsi nella Terra di Mezzo.
Come primo popolo dotato di parola, gli Elfi furono i primi a codificare la lingua parlata, e da loro gli Uomini appresero la favella. Ogni stirpe elfica codificò poi una propria lingua, derivante da un ceppo unico. I maggiori tra questi sono: Sindarin, il linguaggio elfico più diffuso; era il linguaggio dei Sindar, quei Teleri che furono lasciati indietro durante il Grande Viaggio. Quenya, il linguaggio degli Elfi residenti in Valinor; fu adottato anche dai Valar che vi introdussero termini provenienti dalla propria lingua.
Gli Elfi codificarono anche diversi alfabeti scritti: Sarati, ideato a Valiron da Rùmil di Tirion; caratteristico è il senso di lettura di questo alfabeto, che varia da destra a sinistra o dall’alto al basso e per questo è poco diffuso. Tengwar, ideato da Fëanor basandosi sul Sarati ed utilizzato nella forma scritta del Sindarin e del Quenya; venne utilizzato anche per la forma scritta di altri linguaggi della Terra di Mezzo, e presenta caratteri dalle forme curvilinee e dolci. Cirith, ideato da Daeron il menestrello di re Thingol del Doriath; rimpiazzato largamente dal più diffuso Tengwar, venne adottato dai Nani per la forma scritta del Khuzud, e presenta caratteri dalle linee dritte e squadrate.

Caratteristiche Fisiche:

Altezza:
Maschi 175 – 205 cm
Femmine 170 – 200 cm

Peso:
Leggiadri come nessuna creatura presente sulla Terra di Mezzo i maschi, in base all’altezza, non peseranno più di 75 kg; le femmine non supereranno la soglia massima dei 70 kg.

L’attributo fisico più evidente degli Elfi, e che spesso denota la loro razza, sono le orecchie allungate terminanti all’estremità superiore in una sorta di punta.

Arti e fattezze delicate e longilinee, potrebbero denotar una certa fragilità insita negli elfi; nulla di più errato. Essi sono capaci di resistere alle intemperie per un lungo periodo di tempo, di non dormire per giorni (riescono a sognare ad occhi aperti, riposandosi durante la marcia anche se in quel caso le loro difese sono totalmente assenti) e di non mangiare per lungo tempo.

Alti e slanciati usano portare lunghi capelli che variano dal nero al biondo a seconda della stirpe di appartenenza.
Largamente conosciuta è la vista elfica capace di scorgere un uomo ad una Lega a volo d'uccello di distanza, aggiunta ad un udito molto sviluppato.
Gli Elfi sono abili guerrieri sia nell’utilizzo della spada che dell’arco, e il loro valore ha mutato più volte le sorti delle battaglie.

Stile e Comportamento:

Ogni stirpe elfica ha le proprie peculiarità. Alcuni elfi abitano in ricche città costruite nelle grotte, altri in potenti città fortificate tra le montagne, altri ancora in silvestri città tra gli alberi.
Poliedrici individui, sono tra le creature più nobili che calcano ancora queste terre, gli esseri che più si avvicinano ai mitici Signori di Arda.
Alcuni potrebbero attribuire a questa razza tratti divini, eppure pochi sanno le tante verità che celano i loro potenti Casati. Un Elfo può essere freddo e spietato quanto gaudente e cordiale.
Le loro caratteristiche vengono meglio definite in base al Casato d’appartenenza che forgia la personalità dell’elfo fin dalla tenera età.
Adatti a tutti i tipi di “mestieri”, alcuni preferiscono osservare distaccati lo svolgimento della vita in città, altri preferiscono rimboccarsi le maniche per dare una mano agli uomini e a Minas Tirith tutta.

Come precedentemente espresso, gli elfi si riuniscono in Casati, potenti e grandi famiglie che accolgono gli elfi che, fin dalla prima infanzia, presentano caratteristiche (fisiche e caratteriali) ben precise e marcate.
Solitamente non esistono stretti legami di parentela, ma è sufficiente provenire dal medesimo ceppo famigliare. L’avanzamento all’interno del Casato ha solitamente una valenza meritocratica basata sul modo di agire dell’elfo.
Nelle famiglie elfiche tutti hanno una possibilità di arrivare in cima, ma solo pochi vi riescono.

Citazioni:

"Vedere è al tempo stesso un bene e un male ..."